DSTyres

Revisione Auto con sistema OBD: Niente più truffe dal 2024

Introduzione

A febbraio 2024, il settore automobilistico si appresta a entrare in una nuova era con l’adozione del protocollo On-Board Diagnostics (OBD) nelle revisioni periodiche dei veicoli. Questo cambiamento normativo non è soltanto una mera aggiunta ai controlli esistenti, ma rappresenta una rivoluzione nel modo in cui valutiamo e manteniamo la salute dei nostri mezzi di trasporto. Nel cuore di questa trasformazione si trova lo Scan tools OBD, uno strumento innovativo destinato a diventare il pilastro centrale di questo nuovo processo di revisione.

Questa introduzione del protocollo OBD segna un passo fondamentale verso una maggiore sicurezza e trasparenza nel settore automobilistico. Lo Scan tools OBD è progettato per rilevare non solo i dati identificativi del veicolo, ma anche gli errori memorizzati nella centralina motore e le statistiche sui consumi di carburante. Queste informazioni sono cruciali per valutare l’efficienza e l’affidabilità di un veicolo, oltre a prevenire frodi legate all’alterazione dei dati del veicolo.

La nuova procedura si articolerà in due fasi: una verifica visiva della spia MIL, o spia motore, e una prova strumentale più tecnica. Durante quest’ultima, verranno esaminati dati fondamentali come il VIN e i chilometri percorsi, oltre allo stato della spia MIL. Questi controlli diventeranno parte integrante della revisione per veicoli specifici, delineando un nuovo standard nel monitoraggio delle condizioni del veicolo.

In questo articolo, esploreremo come queste modifiche influenzeranno i proprietari di auto, i meccanici e i centri di revisione. Discuteremo anche le implicazioni più ampie di questa normativa, dai vantaggi in termini di sicurezza e conformità ambientale alle sfide che essa presenta. Vi invitiamo a proseguire la lettura per scoprire tutti i dettagli di questa svolta epocale, che promette di ridisegnare il futuro della manutenzione automobilistica.

IMPLEMENTAZIONE DELLO SCANTOOL OBD E AGGIORNAMENTO DEI SISTEMI INFORMATICI PER I CENTRI DI REVISIONE

La direttiva n° 33287 emessa dalla Direzione Generale della Motorizzazione specifica i criteri per l’omologazione e l’integrazione dello Scantool OBD nelle procedure di revisione dei veicoli. Questo cambiamento richiederà che i centri di revisione apportino modifiche alle proprie attrezzature e software, oltre ad adattarsi a nuove procedure operative, che verranno approfondite nei paragrafi seguenti.

Aggiornamenti dei software di prenotazione e controllo (PCP e PCS). È essenziale che i Centri di Revisione aggiornino i loro sistemi PCPrenotazione e PCStazione in conformità entro il 31 gennaio 2024. Dopo il 1° febbraio 2024, i centri che non avranno eseguito l’aggiornamento software non saranno più autorizzati a svolgere le revisioni.

Scantool OBD per la Revisione dei Veicoli. A decorrere dal 24 febbraio 2024, i Centri di Revisione dovranno implementare il nuovo dispositivo Scan tools, completo di scheda tecnica, e notificare il piano di collegamento all’UMC di riferimento entro 30 giorni dalla sua attivazione o procedere all’aggiornamento degli strumenti di misurazione esistenti entro la scadenza della verifica metrologica di una delle apparecchiature in uso.

Le modifiche introdotte rappresentano un’evoluzione naturale e necessaria nel processo di controllo tecnico dei veicoli. È sorprendente che solo nel 2024 vengano adottate per le revisioni tecniche metodologie basate sullo standard OBD, che sono state una prassi comune nelle officine per oltre vent’anni.

ANALISI DEGLI ERRORI E VERIFICA DELLA SPIA MOTORE NELLE REVISIONI DEI VEICOLI

Un aspetto cruciale e innovativo delle nuove procedure di revisione è l’enfasi sulla rilevazione degli errori memorizzati qualora la spia motore (MIL) rimanga accesa e non si spenga come previsto dalle specifiche del Costruttore. Questo aspetto sarà fondamentale nella valutazione dell’efficienza del veicolo. Se durante la revisione si presenta un’auto con la spia MIL accesa, questa circostanza influenzerà negativamente l’esito della revisione, una pratica che in passato era spesso trascurata.

La verifica dello stato della spia MIL e l’analisi degli errori tramite lo Scantool, eseguiti con il motore acceso, saranno applicati ai seguenti veicoli:

  • Tutti i veicoli di categoria M1, M2, N1 con peso inferiore a 3,5 tonnellate immatricolati a partire dal 1° settembre 2009, conformi agli standard Euro 5-6.

È compito dell’ispettore determinare l’esito della revisione, poiché inizialmente non si tratterà di un’operazione di diagnosi completamente automatizzata. Questo cambia per le vetture immatricolate dal 2021 in poi, specialmente per quelle elettriche o ibride, dove la diagnosi diventa più automatizzata.

CONTROLLO DI CHILOMETRAGGIO E VIN MEDIANTE OBD DURANTE LA REVISIONE DEI VEICOLI

Durante le revisioni automobilistiche, l’impiego del test OBD assumerà un ruolo fondamentale per identificare eventuali discrepanze tra i chilometri percorsi e il Vehicle Identification Number (VIN) memorizzati nella centralina e quelli effettivamente registrati sul veicolo e sui documenti ufficiali. Sebbene tali incongruenze siano rilevanti, in questa fase non determineranno l’esito della revisione. Il controllo di chilometri e VIN attraverso l’OBD, benché offra indicazioni preziose, non sarà decisivo per l’approvazione del veicolo. In caso di differenze riscontrate, sarà necessario che il tecnico fornisca una spiegazione adeguata nel referto della revisione.

È previsto che, con l’evoluzione e l’integrazione completa di questo sistema in tutti i centri di revisione, la discrepanza nei dati del VIN e dei chilometri percorsi diventerà un elemento più significativo nelle valutazioni future. Ciò potrebbe avvenire non prima del 2025, momento in cui tali controlli diverranno criteri determinanti per le decisioni durante le revisioni.

RILEVAZIONE DEI CONSUMI MEDI DI CARBURANTE ATTRAVERSO OBFCM DURANTE LE REVISIONI AUTOMOBILISTICHE

Una delle novità introdotte nelle procedure di revisione auto riguarda la raccolta dei dati statistici sui consumi di carburante per i veicoli dotati di centraline OBFCM (On-Board Fuel Consumption Monitoring). Questo controllo sarà applicabile a:

Tutti i veicoli di categoria M1, M2, N1 con un peso inferiore a 3,5 tonnellate immatricolati a partire dal 1° gennaio 2021.

Importante sottolineare, tuttavia, che la comunicazione di questi dati è facoltativa. Il cliente ha la possibilità di rifiutare la condivisione di tali informazioni. In caso di opposizione da parte del cliente, verrà semplicemente annotato sul referto della revisione il suo rifiuto. La mancata condivisione dei dati relativi ai consumi di carburante non comporterà un esito negativo della revisione.

Questo tipo di analisi si rivela cruciale per assicurare che le vetture mantengano effettivamente un’efficienza di consumo conforme alle specifiche di omologazione anche dopo l’acquisto e durante l’utilizzo quotidiano. La raccolta di questi dati offre una prospettiva preziosa sull’effettività delle prestazioni dei veicoli in condizioni reali di utilizzo.

LIMITI E FUTURO DELLE REVISIONI AUTO MEDIANTE OBD

Nonostante i progressi nelle revisioni auto attraverso il protocollo OBD, alcune pratiche problematiche, come la manipolazione dei sistemi di post-trattamento dei gas di scarico, potrebbero rimanere inosservate per ancora qualche tempo. Queste anomalie, se non rilevate dalla spia MIL (Malfunction Indicator Lamp), attualmente sfuggono ai controlli OBD, a meno che non influenzino altri sistemi che possano essere monitorati dalla spia MIL.

La situazione è simile per quanto riguarda i malfunzionamenti dei sistemi di sicurezza, che sono oggi obbligatori sulle auto nuove. Attualmente, le revisioni tramite OBD si concentrano principalmente sulla rilevazione di anomalie segnalate dalla spia MIL. È importante notare che qualsiasi irregolarità riguardante i dispositivi di sicurezza come ABS e airbag è già causa di esito negativo alla revisione, così come la presenza della spia MIL accesa.

Si auspica che in futuro il processo di revisione diventi più incisivo e meno eludibile, includendo anche la verifica di altre anomalie nei dispositivi di sicurezza obbligatori come ABS, EBD, ecc. In merito alle segnalazioni di difformità rilevate dalle officine e trasmesse al Centro Elaborazione Dati (CED), la procedura standard prevederebbe il richiamo delle vetture dalle varie Unità Motorizzazione Civile (UMC) territorialmente competenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

diciannove − 9 =

Torna in alto